Olimpic Saluzzo vs Costigliolese 2-3

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NO COMMENT!!


 Buongiorno a tutti , oggi come si potrà dedurre dal titolo , non commenterò com’è mio solito fare , la partita di ieri tra l’Olimpic e la Costigliolese .

Il motivo è molto semplice , non entro nel merito della gara e del risultato finale perché purtroppo è il proseguo immediato al termine della stessa che ha visto parecchi di noi attori di uno spettacolo , di cui io per primo mi assumo responsabilità , in cui mai dovremmo farci coinvolgere .
A mia difesa e degli altri protagonisti mi preme sottolineare un arbitraggio del direttore di gara non all’altezza dell’evento , e qui mi urge segnalare alla AIA (Associazione Italiana Arbitri ) sezione di Pinerolo o Cuneo , a seconda della competenza , che sovente inviano ragazzi da soli senza il contributo degli assistenti in campo , poco più che maggiorenni , a dovere gestire partite veramente difficili per loro e per la tutela dei giocatori medesimi , condizionandoli a scelte portate più dall’ansia del momento che non dal regolamento vero e proprio.
Qui mi fermo e visto il periodo Natalizio , in cui tutti dovremmo cercare di essere più sereni , più disponibili verso l’unico sentimento che dovrebbe coinvolgere tutti noi ora , e cioè la bontà , lascio spazio pubblicando un’articolo dal Quotidiano La Stampa del vice Direttore Massimo Gramellini , maestro di scrittura e con il dono , non consueto della sintesi e del buon senso , di un suo BUONGIORNO.

Colleghi di NataleIl bene non si commenta, si racconta. C’è questa giovane operaia di Marostica con una bimba di sei anni colpita da una malattia degenerativa. Per accudirla servono tanti soldi e tanto tempo. L’operaia esaurisce prima i soldi e poi il tempo: tutto il monte ferie accumulato. Ricorre al congedo previsto dalla legge 104, ma domani scadrebbe anche quello e non le resta che rinunciare allo stipendio, mettendosi in aspettativa. Si trascina dal capo del personale a comunicargli la sua scelta obbligata, ma si sente rispondere che può tornare tranquillamente al capezzale della figlia. I colleghi hanno raccolto 198 giorni di ferie e li hanno infiocchettati per lei. Sotto l’albero le faranno trovare quanto possiedono di più prezioso: il loro tempo. Quand’ero piccolo mia nonna diceva che gli unici regali che valgono sono quelli in cui il donatore rinuncia a qualcosa di suo. Mi sembrava una predica da vecchi. Ora non più, forse sto diventando vecchio anch’io. Ciascuno ha contribuito alla colletta in base alle proprie possibilità: i neoassunti regalando qualche ora, i più anziani addirittura una settimana. L’aspetto più straordinario di una storia già così poco ordinaria di suo è che l’azienda in cui lavora quell’operaia è piuttosto grande e molti di coloro che hanno rinunciato alle ferie conoscevano la beneficiata soltanto di sfuggita. Alcuni non la conoscevano proprio. Perché lo hanno fatto, allora? Il bene non si commenta, si racconta. Almeno ogni tanto, per ricordarsi che c’è. 

 
ARRIVEDERCI A FINE GENNAIO E BUONE FESTE A TUTTI